Il contratto di Drop Shipping in esclusiva
I contratti di esclusiva nel DropShipping potrebbero rappresentare un tema molto interessante per l’evoluzione di questa tipologia di commercio.
Il mercato è sempre più saturo di offerte commerciali online, ed in determinati mercati il confronto con concorrenza è troppo diretto. Pensiamo ad Amazon, ove la scheda prodotto è unica e vende solo chi conquista la Buy Box; la guerra del prezzo più basso purtroppo non va a vantaggio di nessuno, perché alla fine un vincitore vi sarà, ma a quale prezzo? Un basso prezzo ed un margine commerciale ridotto andranno solo a vantaggio del consumatore e del marketplace o delle società di advertising, ma non del venditore, che lavorerà per guadagnare (troppo) poco.
Vista dal punto di vista del venditore online, naturalmente non può che esservi molto interesse nell’ottenere un contratto di esclusiva online. L’esclusiva potrà essere più o meno ampia, in funzione degli accordi: per esempio potrebbe essere riferita a tutti i marketplace di una nazione (ad esempio per l’Italia, eBay.it, Amazon.it, ePrice.it), oppure ad un marketplace a livello territoriale (i 5 siti Amazon europei), oppure ad un dato marketplace a livello globale (tutti i siti eBay al mondo) per arrivare ad un’esclusiva completa, comprendente anche siti web e social network. Naturalmente una variabile da considerare è la durata del contratto: il contratto di esclusiva potrebbe essere concesso per un periodo limitato, al termine del quale poter valutare l’eventuale rinnovo (o meno) in funzione dei risultati raggiunti dal venditore.
É importante precisare che qui stiamo parlando di esclusiva per il dropshipping, non assoluta, in quanto è difficile vietare a un’azienda che ha acquistato della merce, di poterla vendere online (come stanno tentando di fare i grandi marchi del lusso, per tentare di arginare l'allontanamento del loro nome dall’idea comune di esclusività).
Ma perché un produttore dovrebbe accettare di offrire l’esclusiva a qualcuno?
Intanto è altamente improbabile riuscire a raggiungere questa tipologia di accordo con grandi aziende, che hanno da sole tutti i mezzi per poter gestire il commercio online globale dei propri prodotti, potendo contare su team di decine di operatori esperti nel settore marketing e commerciale. Sarà più facile poter sottoscrivere contratti di esclusiva con aziende più piccole, con una struttura orientata alla produzione ed al commercio all'ingrosso, ove organizzare una seria attività di commercio online internazionale potrebbe diventare un impegno troppo gravoso, ed invece potrebbe risultare più semplice gestire un buon accordo commerciale con un'azienda già strutturata e con una buona esperienza nella vendita online, senza dover effettuare investimenti per strutturare la propria azienda..
Cosa potrebbe quindi chiedere in cambio un produttore o distribuire per poter concedere un contratto di esclusiva?
Ecco di seguito alcune ipotesi, che potrebbero essere considerate. Non esistono regole standard in quanto molto dipende dalla forza delle 2 parti, per esempio dal grado di esclusività dei prodotti, dal livello di sconto (margine commerciale), dall’esperienza ed attuale penetrazione di mercato del venditore, ecc…
Un primo caso è quello in cui il produttore possa concedere l’esclusiva senza senza chiedere in cambio alcun tipo di compenso. Questo caso potrebbe verificarsi a fronte di contratti di esclusiva parziali (es. su una sola nazione o un solo marketplace) o totali, stipulati tra un piccolo produttore ed un venditore online molto esperto, in grado di far prevedere ingenti fatturati si molteplici canali di vendita.
La seconda ipotesi è quella in cui il produttore o distributore richieda un compenso economico commisurato all’impegno (durata ed ampiezza del contratto di esclusiva). Il fatto che un venditore online accetti di pagare per poter ottenere l’esclusiva di un determinato fornitore (a prescindere dall’importo) di prodotti può essere visto come un fattore molto positivo, in quanto preannuncia un maggiore impegno, che invece un “venditore qualunque” potrebbe non offrire.
Abbiamo poi a che fare con altre casistiche ibride. Per esempio si potrebbe assistere a baratti fra le parti. Il venditore online potrebbe ad esempio offrire la realizzazione del sito Internet vetrina del produttore, utile a questo per poter migliorare la propria attività commerciale tradizionale di vendita all'ingrosso. Il venditore online potrebbe essere un’azienda specializzata nello sviluppo di siti Internet, e lo sviluppo di un sito per il produttore potrebbe essere anche un’azione sinergica con la neo attività di vendita online dei suoi prodotti, in quanto la presenza online del sito del produttore potrebbe aumentare la fiducia nel potenziale acquirente online.
Siamo arrivati ad un momento storico del commercio online in cui occorre una svolta metodologica. Non tutti i venditori possono essere vincitori; una selezione naturale farà uscire dal mercato quelle aziende che affrontano la vendita online con un livello di professionalità troppo basso e senza un vero approccio imprenditoriale.
Il DropShipping.one si propone di far incontrare i venditori online con i produttori e distributori, evidenziando quali di essi sono disponibili ad accettare contratti di esclusiva commerciale.